In questo articolo andremo a vedere come produrre dell’idromele tranquillamente a casa tua. Comincerò elencandoti tutto il necessario per fare l’idromele, dagli ingredienti all’attrezzatura. Andremo quindi a vedere i passaggi principali per produrre la tua bottiglia di idromele.
Prima di cominciare qualche precisazione.
Se ti trovi in questa pagina probabilmente sai già cos’è l’idromele in caso contrario l’idromele è una bevanda alcolica derivata dalla fermentazione alcolica di una soluzione composta da acqua e miele.
Inoltre ci tengo a precisare che il mondo dell’idromele è piuttosto ampio, infatti esistono diverse tipologie di idromele. Ti potrai imbattere in bottiglia di idromele con gradazioni alcoliche molto elevate, pari ad un passito, e altre paragonabili alla birra. Inoltre anche i sapori possono essere molto differenti si passa dal dolce al secco e dal fermo all’effervescente.
Per di più partendo dalla base di acqua e miele si possono sviluppare un’infinità di aromatizzazioni dell’idromele tramite l’aggiunta di frutta, erbe aromatiche e spezie.
Insomma c’è da divertirsi.
Per approfondire l’argomento sono sicuramente utili dei testi specifici sull’idromele se ti può interessare ne segnalo alcuni in questo articolo: “I migliori libri sull’Idromele”.
Ricetta per l’idromele
La ricetta che andremo a vedere assieme è secondo me una delle migliori per entrare nel mondo dell’idromele fatto in casa. Infatti produrremo un idromele di medio-basso tenore alcolico, (tra il 5% e il 7%) con un sapore semi-secco e senza aromatizzazioni.
Perchè è la ricetta ideale per partire? Perchè con questa ricetta si va a produrre un idromele con caratteristiche intermedie dalle quali iniziare al fine di trovare le dosi perfette per creare l’idromele più adatto a te.
Come fare l’idromele
La scelta del miele
Prima di passare alla preparazione dell’idromele c’è da scegliere la tipologia di miele che si vuole utilizzare. Infatti il tipo di miele che andrai ad usare conferirà aromi e profumi tipici di esso. Se per esempio si utilizzasse un miele di castagno, con sapore molto forte e retrogusti amarognoli, si otterrà un idromele con queste caratteristiche. Al contrario con un miele d’acacia si andrebbe a produrre un idromele molto delicato.
Quindi quale tipo di miele scegliere? La risposta è semplicemente quello che più ti piace, io uso il miele delle mie api in particolare sto utilizzando un miele di tiglio, che ha un sapore fresco e balsamico.
Se vuoi conoscere i principali tipi di miele prodotti in Italia leggi questo articolo.
Importante oltre alla tipologia del miele è la qualità, infatti sono da evitare i mieli commerciali. Ti conviene ricercare apicoltori nella zona in cui vivi dai quali è possibile acquistare anche formati de da 5kg o 10kg con conseguente risparmio sul prodotto.
Passiamo alla fase operativa, una volta scelto il miele si prepara l’attrezzatura.
Attrezzatura e ingredienti per l’idromele
La ricetta che andremo a vedere è per la preparazione di 5L di idromele. Ovviamente se se ne vuole produrre di più o di meno basta utilizzare le dovute proporzioni.
Puoi trovare tutta l’attrezzatura necessaria per la produzione dell’idromele nella pagina Attrezzatura Idromele.

Gli attrezzi necessari sono:
- fermentatore
- rifrattometro o densimetro
- termometro a immersione
Gli ingredienti necessari sono:
- 1kg di miele
- 4,3 litri d’acqua (io vivo in montagna e uso l’acqua del rubinetto perchè è ottima, in caso contrario consiglio di acquistarla)
- lievito per idromele
Un consiglio per quanto riguarda il fermentatore. Per cominciare a lavorare con l’idromele è bene leggere il più possibile e informarsi ma l’esperienza è il modo migliore per imparare.
Infatti io consiglio sempre, sopratutto agli inizi, di fare tante micro fermentazioni per trovare il metodo di lavoro migliore per i propri gusti.
Quindi ti consiglio di comprare più fermentatori da 5/12 litri e sperimentare contemporaneamente diverse tecniche. Il problema è trovare dei fermentatori di piccole dimensioni ad un buon prezzo, io quindi ho deciso per dei fermentatori fai da te.
Per esempio io ho io acquistato 5 secchielli in plastica alimentare con coperchio, 5 gorgogliatori e 5 rubinetti. Dopodiché ho semplicemente forato il coperchio e il secchio della giusta misura e ho inserito rispettivamente gorgoliatore e rubinetto.
Se invece hai già esperienza e vuoi utilizzare fermentatori con capacità maggiori ci sono sono in commercio diversi modelli che possono essere in plastica, come questo che trovi su Amazon, oppure andare sull’acciaio.
Se voi approfondire l’argomento fermentatori ho scritto un articolo dove illustro vari modelli: “Fermentatori | Descrizione dei vari modelli e quali scegliere”.
CARATTERISTICHE
- Nome: Fermentatore in plastica
- Capacità: 16 litri
- Gorgogliatore: sì
- Rubinetto: sì
Vedi più dettagli per il fermentatore da 16 litri
oppure
Fasi della preparazione
Fase 1
Prendere il fermentatore e versarci i 4,3 litri d’acqua. Per agevolare la miscelazione con il miele portare l’acqua a 35/40°C.
Fase 2
Miscelare 1 kg di miele assieme all’acqua precedentemente preparata nel fermentatore. Se il miele è cristallizzato scaldarlo a bagno-maria in acqua calda fino al suo completo scioglimento e successivamente versarlo nel fermentatore.
In questa fase è possibile riscaldare il miele a 60°C per 20/25 min, questo processo va ad eliminare possibili proliferazioni batteriche nell’idromele. Non è comunque obbligatorio effettuare questo passaggio. Il mio consiglio è quello di fare due fermentazioni parallele in una scaldando il miele e nell’altra no.

In questo modo si può valutare la strada che più si preferisce.
Fase 3
Ora abbiamo il nostro mosto di acqua e miele ben miscelato. A questo punto ci serviamo di un rifrattometro o di un densimetro per misurare la quantità di zucchero presente nel mosto e segnamo il valore ottenuto.
Nel mio caso ho ottenuto un valore pari a 17 °Brix i quali equivalgono a una densità 1070 g/l. L’alcool potenziale del mosto si aggira intorno ai 9,3% vol.
Leggi quest’articolo per approfondire il calcolo degli zuccheri in un mosto.
CARATTERISTICHE
- Nome: Rifrattometro – Tripla scala
- Peso: 176 g
- Scala: Brix – Babo – Oe
- Campo di misura: 0-32% Birx
- Intervallo misurazione alcool: 0-20 % vol.
Se vuoi approfondire il funzionamento del rifrattometro puoi leggere “Rifrattometro | Com’è fatto a cosa serve e come si usa” dove trovi le principali informazioni riguardo questo strumento di misura.
Fase 4
Effettuata la misurazione non ci resta che inoculare il lievito per idromele nel mosto. Preleviamo un bicchiere della miscela di acqua e miele la portiamo a 40°C circa.
Successivamente aggiungiamo il lievito in quantità descritta nella bustina, nel mio caso basta 1g per 5 litri di mosto.
Misceliamo con cura il lievito nel bicchiere per una decina di minuti.
Lasciamo quindi che il lievito si attivi aspettando ancora una decina di minuti quindi versiamo il tutto nel fermentatore mescolando con cura.
CARATTERISTICHE
- Nome: Lievito idromele
- Quantità: 10 g
- Per produrre: 23 litri di diromele ca.
- Toleranza alcool: 18 % vol.
- Temperatura utilizzo: 15-30 °C
Lasciamo quindi che il lievito si attivi aspettando ancora una decina di minuti quindi versiamo il tutto nel fermentatore mescolando con cura.

Fase 5
Ora bisogna solo chiudere il fermentatore e applicare il gorgogliatore, precedentemente riempito, sul coperchio.
Da questo momento è in atto la fermentazione.
Puoi trovare tutte le attrezzature descritte precedentemente nella pagina Attrezzatura Idromele.
Fermentazione idromele
Dopo aver preparato il mosto e aver chiuso il fermentatore inizia una fase di attesa e controllo.
Prima di tutto va scelto il posto adatto dove posizionare l’idromele, bisogna trovare un luogo lontano da fonti di calore e dalla luce solare diretta con una temperatura che si aggira tra i 15°C e i 25°C.
Posizionato il fermentatore si inizierà a vedere il gorgogliatore espellere bolle di CO2, questo processo può iniziare dopo un giorno o anche dopo una settimana.
Quindi non preoccuparti se non vedi subito il fermentatore gorgogliare abbi solo l’accortezza di controllare che sia tutto chiuso perfettamente.
A questo punto la fermentazione è partita e l’idromele borbotta, non ti resta che aspettare e controllare.
Vedrai che il ritmo di espulsione di CO2 del gorgogliatore si velocizzerà questo vuol dire che il lievito si sta riproducendo e si sta nutrendo di sempre più zuccheri trasformandoli in alcool e rilasciando CO2.
Ora si passa alla fase di monitoraggio.
In questa fase non hai nulla da fare se non misurare col densimetro la diminuzione degli zuccheri nel tempo, e per che no, assaggiare come si evolve il sapore dell’idromele.
Attenzione è meglio non usare il rifrattometo per il monitoraggio perchè verso la fine della fermentazione non è accurato con le misurazioni, infatti tende a segnare zuccheri anche se sono esauriti. Con un densimetro questo problema non sussiste
CARATTERISTICHE
- Nome: Densimetro
- Peso: 30 g
- Scala: densità g/ml
- Intervallo misurazione: 1,1-0,99 g/ml
Conoscere la velocità di riduzione degli zuccheri durante la fermentazione permette di valutare quando la fermentazione sta rallentando e quando si interrompe.
Infatti una problematica dell’idromele è che nel mosto non sono presenti molti nutrienti degli lieviti quindi se non ne vengono aggiunti è probabile che rimangano degli zuccheri nell’idromele a fine fermentazione.
Questo non è un problema ma senza l’aggiunta di nutrienti non si avrà un idromele secco.
Quindi le strade sono due.
- Si monitora la riduzione degli zuccheri fino a che la fermentazione finisce ottenendo un idromele con degli zuccheri residui e quindi più dolce.
- Si monitora la riduzione degli zuccheri e quando si vede un rallentamento si aggiungono dei nutrienti. In realtà n questo caso possono essere aggiunti i nutrienti anche a inizio fermentazione e si monitora fino a raggiungere zero zuccheri residui ottenendo un idromele secco.
Qualunque sia la tua scelta a fine fermentazione vedrai la densità del mosto rimanere costane e il gorgogliatore smettere di gorgogliare. Oltre a ciò il mosto diventerà pian piano più limpido.
A questo punto si esegue un travaso per rimovere le fecce.
Vuoi approfondire i vari procedimenti per fare l’Idromele leggi “I migliori Libri sull’Idromele”
Travaso dell’idromele
A fermentazione conclusa si esegue un travaso volto a rimuovere le fecce dal fondo del fermentatore. Per fare ciò basta collegare un tubo al rubinetto d’uscita del fermentatore e lo si travasa in un altro recipiente.
Per piccoli volume di soliti il travaso si effettua in una dama di vetro riempendola fino al collo così da ridurre il contatto con l’aria. Mentre per quantità più elevate si usano degli appositi contenitori con il galleggiante del semprepieno.
Dopo il travaso l’idromele viene fatto riposare in modo da far depositare le ultime sostanze rimaste in sospensione così da diventare limpido. Il metodo migliore è trovare un luogo freddo per velocizzare il processo.
Quando l’idromele sarà limpido è ora di imbottigliarlo.
Imbottigliamento dell’idromele
In questa fase dovrai munirti di apposita riempitrice, tappatrice, di bottiglie adeguate e dei tappi. Molto importante lavare con cura le bottiglie.
Io consiglio vivamente di utilizzare tappi a corona (quelli della birra per intenderci) i quali sono più puliti ed economici rispetto al sughero.
Prima di imbottigliare bisogna decidere se si vuole un idromele fermo o frizzante. Nel primo caso, ovvero un idromele fermo, si imbottiglia l’idromele e fine fermentazione e si tappa. Mentre per ottenere un idromele frizzante (io lo preferisco) si esegue la rifermentazione in bottiglia nella quale viene aggiunto dello zucchero all’idromele che poi viene imbottigliato.
Cosi facendo la CO2 che si crea dalla fermentazione in bottiglia rimane “intrappolata” nell’idromele donando l’effervescenza desiderata. In tabella si possono vedere le quantità di zucchero e le bottiglie da utilizzare in base all’effervescenza che si vuole ottenere, io consiglio 2/4g litro.
Fermo/mosso | Frizzante | Spumante | |
---|---|---|---|
Dosaggio zucchero [g/l] | 2 | 4-8,5 | 12-20 |
Pressione [atm] | 1 | 1,5-2,8 | 4-6 |
Tipi di bottiglia | Tutte | Birra | Spumate |
Attrezzatura lavaggio e imbottigliamento idromele
Prima di imbottigliare ti ricordo un passaggio importante è il lavaggio delle bottiglie. Infatti le bottiglie devono essere pulite e sanitizzate prima di riempirle con l’idromele, soprattutto se si utilizzano bottiglie di recupero.
Durante i primi anni di prove fermentative tenevo da parte delle bottiglie di birra che lavavo accuratamente prima di riempirle.
Lavaggio bottiglie
Per quanta riguarda il lavaggio e la sanitizzazione delle bottiglie ho scritto un articolo dove approfondisco l’argomento, “Lavabottiglie | Attrezzi e metodi per lavare le bottiglie” nel quale parlo in maniera dettagliata di tutti i passaggi e delle attrezzature necessarie per preparare le bottiglie all’imbottigliamento.
Mentre qua te ne parlerò in maniera più superficiale.
Vediamo ora le fasi principali per pulire le bottiglie.
- Lavaggio primario: rimozione di sporco visibile dalla bottiglia tramite l’utilizzo di un lavabottiglie.
- Risciacquo e asciugatura: risciacquo post pulizia con successiva asciugatura.
- Sanitizzazione: pulizia tramite agente sanitizzante per abbassare il rischio di infezione e la carica microbica.
- Risciacquo e asciugatura finali: risciacquo finale volto a rimuovere l’agente sanitizzante e successiva asciugatura.
Lavabottiglie
Il lavaggio primario viene eseguito soprattutto per bottiglie usate che possono avere delle incrostazioni al loro interno. Per questo si utilizza un lavabottiglie ovvero un attrezzo che con delle spazzole rimuove lo sporco dalla bottiglia.
Ci sono diversi modelli di lavabottiglie che cambiano in base all’utilizzo che se ne vuole fare. Si parte dai manuali per hobbisti fino agli elettrici più professionali. Ti parto di tutti i modelli e anche del prossimo in questo articolo.
Ti segnalo quindi un articolo che utilizzo personalmente ovvero il lavabottiglie idraulico a turbina. un lavabottiglie che sfrutta la pressione dell’acqua per mettere in rotazione delle spazzole al fine di pulire le bottiglie.
Il lavabottiglie a turbina è un attrezzo facile da usare che velocizza e rende meno faticosa la pulizia interna delle bottiglie, puoi trovarlo disponibile su Amazon.
CARATTERISTICHE
- Nome: Lavabottiglie idraulico a turbina
- Diametro: 26 cm
- Materiale asta: ottone
- Spazzole: acciaio inox
Dopo il lavaggio primario si esegue un risciacquo per rimuovere eventuali impurità residue dalla bottiglia.
Sciacqua bottiglie
Per eseguire il risciacquo si può stare su un lavandino e sciacquare le bottiglie con l’acqua oppure fornirsi di uno sciacqua bottiglie. Spiegato rapidamente lo sciacqua bottiglie è un attrezzo da collegare all’impianto dell’acqua dotato di una lancia che si aziona a pressione e che spruzza acqua all’interno della bottiglia.
Ci sono diversi modelli di sciacqua bottiglie io ti segnalo un modello molto comodo da applicare direttamente al lavandino che velocizza il lavoro di risciacquo.
CARATTERISTICHE
- Nome: Sciacqua bottiglie
- Materiale: plastico
- Peso: 97,5 g
- Dimensioni: 13x8x5 cm
- Funzionamento: a pressione
- Alimentazione: ad acqua
Oltre che dopo il lavaggio primario il risciacquo si effettua anche dopo la sanitizzazione, come pure l’asciugatura.
Scolabottiglie
L’asciugatura è un altro passaggio importante per il lavaggio. Le bottiglie infatti devono essere fatte scolare e asciugare per far si che non siano presenti ristagni d’acqua al loro interno.
Per fare ciò basta trovare il modo di fa sgocciolare le bottiglie oppure munirti di un comodo scolabottiglie.
Lo scolabottiglie come dice il nome è un attrezzo che permette alle bottiglie di sgocciolare e asciugarsi.
Ti segnalo il modello che utilizzo anche io che può contenere 81 bottiglie in uno spazio ridotto.
CARATTERISTICHE
- Nome: Scolabottiglie
- Materiale: plastico
- Diametro: 39 cm
- Altezza: 72 cm
- Capacità: 81 bottiglie
Avvinatore
Dopo aver lavato le bottiglie esse vanno sanitizzate. Per fare questo passaggio per prima cosa bisogna scegliere il prodotto sanitizzante. Non essendo un chimico non mi permetto di consigliati il prodotto sanitizzante, infatti pure io mi sono fatto aiutare da esperti del settore. Ti dico solo fino a pochi anni fai utilizzavo una soluzione di acqua e candeggina al 5% e non ho mai avuto problemi. Comunque fai pure le tue ricerche in merito.
Scelto il detergente bisogna usarlo per lavare le bottiglie, e per farlo io ti consiglio un avvinatore. Un attrezzo economico che permette di spruzzare il liquido sanitizzante all’interno della bottiglia utilizzando una quantità minima di detergente.
Per utilizzare l’avvinatore si versa la quantità indicata di detergente al suo interno, dopodiché si inserisce la bottiglia nella lancia e semplicemente premendo la soluzione verrà spruzzata all’interno della bottiglia.
Puoi trovare un buon avvinatore su Amazon.
CARATTERISTICHE
- Nome: Avvinatore
- Materiale: plastico
- Diametro: 19 cm
- Altezza: 18 cm
- Funzionamento: a pressione
Un appunto, prima di risciacquare le bottiglia ricorda di lasciare agire il liquido sanitizzante per il giusto periodo (che trovi sulla confezione) in modo da rendere ottimale l’efficacia del prodotto.
Quindi dopo la sanitizzazione si risciacquano le bottiglie per rimuovere il detergente e si fanno asciugare le bottiglie.
Ti ricordo che la descrizione più dettagliate dei prodotti sopra elencati e di altri la trovi qui.
Riempimento bottiglie
Dopo la fase di pulizia delle bottiglie esse andranno riempite con l’idromele.
Per fare ciò si utilizzano delle apposite riempitrici dette imbottigliatrici. Ho scritto un articolo al riguardo dove descrivo i vari modelli e il loro funzionamento “Riempitrici | I migliori modelli di imbottigliatrici e come usarle”.
In questo articolo invece ti parlerò brevemente di un paio di modelli che ritengo interessanti i quali sono:
- l’imbottigliatrice a caduta singola
- l’imbottigliatrice a depressione Enolmatic
Imbottigliatrice singola a caduta
La prima riempitrice che vedremo è l‘imbottigliatrice singola a caduta.
Questa imbottigliatrice ha il pregio di essere economica, facilmente trasportabile e non necessita di elettricità per funzionare.
Il difetto è che, essendo a caduta, va utilizzata a un livello inferiore rispetto al serbatoio dell’idromele che si vuole imbottigliare.
Il funzionamento di questa imbottigliatrice a caduta è piuttosto semplice infatti la parte principale è formata da una lancia da inserire nella bottiglia. Questa lancia permette la regolazione del livello di riempimento e si stoppa automaticamente al raggiungimento di quest’ultimo. Quindi si collega la lancia al serbatoio tramite un tubo e il gioco è fatto.
Puoi trovare vari modelli di questa tipologia di imbottigliatrice, io ti consiglio questo disponibile su Amazon.
CARATTERISTICHE
- Nome: Imbottigliatrice a caduta singola
- Materiale: plastica uso alimentare
- Lunghezza tubo: 2,3 m circa
- Diametro tubo: 12 m
- Funzionamento: a caduta
Imbottigliatrice a depressione Enolmatic
Il prossimo modelli che andiamo a vedere è l’imbottigliatrice a depressione Enolmatic.
Utilizzo personalmente questa imbottigliatrice da qualche anno e devo dire che la trovo comodissima.
Se vuoi conoscere meglio tutti i dettegli e i modelli di questa imbottigliatrice leggi “Enolmatic | Caratteristiche e utilizzi dei vari modelli”.
Infatti grazie al funzionamento a depressione la si può posizionare tranquillamente su un banco agevolando le operazioni. Difatti, al contrario delle riempitrici a caduta, Enolmatic permette di imbottigliare anche a un livello superiore rispetto al serbatoio dove è presente l’idromele. Questo è possibile perchè nell’imbottigliatrice è presente una pompa che aspira l’aria dalla bottiglia richiamando il liquido al suo interno.
Il funzionamento è molto intuitivo. Una volta montata per prima cosa va collegata a corrente e serbatoio (i passaggi sono molto semplici e li trovi sulle istruzioni) dopodiché si accende e si regolano il livello di riempimento e l’intensità del flusso. Infine si inserisce la bottiglia, si ritoccano le regolazioni in base all esigenze e si continua a imbottigliare.
Questa imbottigliatrice mi piace molto soprattutto perchè ha un buon rapporto qualità prezzo. Se ti interessa puoi trovarla su Agrieuro.
CARATTERISTICHE
- Nome: Imbottigliatrice a depressione Enolmatic
- Materiale: plastica alimentare
- Dimensioni: 18x37x38cm
- Altezza bottiglie utilizzabili: min. 18 cm max. 33cm
- Resa: 250 bottiglie/h
- Tubo collegamento: presente
- Funzionamento: a depressione
Come ti dicevo in precedenza se vuoi più dettagli sulle imbottigliatrici leggi questo articolo.
Dopo il riempimento non resta che tappare le bottiglie e passare all’affinamento.
Tappatura bottiglie
Riempita la bottiglia il passo successivo è tapparla, bisogna quindi scegliere tappi e rispettiva tappatrice.
Ci sono diverse tipologie di tappi che si possono utilizzare per tappare l’idromele che cambiano in base alla bottiglia scelta e al tipo di idromele che si vuole produrre. Io ti parlerò di tappi a corona e delle rispettive tappatrici.
Tappi a corona
Io consiglio i tappi a corona perchè li uso personalmente e quindi li conosco bene e perchè sono quelli che permettono di tappare praticamente tutte le tipologie di idromele, dal fermo allo spumantizzato. Inoltre sono igienici, economici e hanno una ottima tenuta. Se invece preferisci altre tipologie di tappo valuta ciò che fa al caso tuo.
Per non essere troppo prolisso spiego le varie tiplogie ti tappi a corona in questo articolo “Tappi a corona | Come usarli e quali scegliere” dove parlo dei tappi migliori in base all’idromele che si vuole ottenere.
Nel mentre ti segnalo dei tappi a corona classici disponibili su Amazon di 26 mm e di 29 mm di diametro.
CARATTERISTICHE
- Nome: Tappi a corona classici
- Colore: oro
- Diametro: 26 mm
- Quantità: 25-50-125 pz.
- Materiale: metallo-plastica alimentare
oppure
Tappatrice
La scelta della tappatrice và di pari passo con quella del tappo, di conseguenza ti parlerò di tappatrici a corona.
Si trovano diversi modelli di tappatrici a corona sul mercato, elencarle tutte in questo articolo sarebbe eccessivo quindi se ti interessa puoi leggere “Tappatrici a corona | migliori modelli e come usarli” dove descrivo varie tappatrici dalle più hobbistiche alle più professionali.
Nel mentre se cerchi un modello leggero ed economico ti segnalo questa tappatrice manuale a doppia leva disponibile su Amazon.
CARATTERISTICHE
- Nome: Tappatrice doppia leva – Rigamonti
- Materiale: acciaio
- Peso: 590 g
- Dimensioni: 34x43x41 cm
- Funzionamento: manuale
- Diametro tappi corona: 26 mm
oppure
Affinamento idromele
Finita la fase di imbottigliamento si ripone l’idromele in un luogo fresco e lontano dalla luce, una cantina è l’ideale.
Si aspetta quindi un paio di mesi per far avvenire la rifermantazione e per l’affinamento. Quando l’idromele sarà perfettamente limpido è ora di sbocciarlo.
Anche nel caso in cui si decidesse di produrre un idromele fermo e bene aspettare uno o due mesi per lasciar affinare il prodotto.
Le prime volte che si imbottiglia io consiglio di sperimentare ovvero provare a imbottigliare qualche bottiglia senza la rifermentazione e altre con dosi di zucchero differenti. In questo modo potrai valutare ciò che preferisci.
Kit per fare l’idromele, pronto all’uso
Dopo verti mostrato i passaggi per fare l’idromele e le varie attrezzature per produrlo ho deciso di parlarti di un kit pronto all’uso.
Interessate soprattutto per chi è agli inizi e vuole fare le prime sperimentazioni con l’idromele e vuole produrre piccole quantità.
Da cosa è composto il kit per l’idromele.
- fermentatore di vetro capacità di 1 gallone, ovvero 3,78 litri
- gorgogliatore con tappo in gomma
- guida con istruzioni su come fare l’idromele
- imbuto e tubi per il travaso
- lievito per idromele più nutrienti
- prodotto per la sanitizzazione dell’attrezzatura
Come puoi vedere il kit di produzione pronto all’uso è piuttosto completo. Con questo kit potrai produrre circa 3,5 litri di idromele senza difficoltà e tranquillamente a casa tua.
Unica aggiunta che dovrai fare al kit per produrre l’idromele è il miele, così facendo potrei scegliere la tipologia di miele che preferisci o fare dei test diversi per ricercare il miele più adatto ai tuoi gusti.
Puoi trovare il kit per produrre l’idromele su Amazon.
CARATTERISTICHE
- Nome: Kit idromele
- Capacità fermentatore: 3,75 litri
- Materiale fermentatore: vetro
- Lievito e nutrienti: presenti
- Manuale di istruzioni
- Attrezzi travaso
Concludendo questo Kit è un prodotto interessante per chi è alle prime armi, permette di farsi un’idea e in caso successivamente migliorarlo se si vuole aumentare la produzione.
Se devo trovarci delle pecche posso dirti che il fermentatore non avendo il rubinetto alla base più essere un po’ scomodo in fase di travaso per rimuovere le fecce. Però con un pò di attenzione e pescando il liquido a qualche centimetro dal fondo il problema si risolve.
Inoltre mancano gli attrezzi per imbottigliare, una tappatrice e alcuni tappi a corna sarebbero la ciliegina per completare questo kit.
Conclusioni
Spero che questo articolo ti sia stato utile per una prima infarinatura su come fare l’idromele. Come dicevo all’inizio l’argomento è molto ampio e ci si potrebbe scrivere un libro.
In questo articolo dò le nozioni base sulla produzione dell’idromele ma prossimamente lo aggiornerò. Infatti ho da poco seguito un corso sull’idromele quindi ho assimilato qualche nozione in più.
Se conosci ricette interessanti o dai dei dubbi scrivimi pure nei commenti.
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Ho seguito pedissequamente il procedimento in questione ho usato il miele millefiori che quello di arancia. Dopo il travaso e a distanza do otto mesi il prodotto ha un piccolo gusto acidulo poteste indicarmi innanzitutto il perché , affinché non possa più in seguito commettere lo stesso errore , e poi come poter rimediare senza dover buttare via tutto. Vi ringrazio anticipatamente
Buongiorno,
allora le cause posso essere molteplici, otto mesi di fermentazione sono molti ed è possibile che nella fase finale, con una fermentazione molto lenta, si sia innescata l’acetica che causa appunto la produzione dell’acido acetico.
Per evitare ciò è meglio monitorare spesso gli zuccheri residui durante la fermentazione (tramite in rifrattometro) e quanto questi restano stabili imbottigliare, inoltre anche una temperatura inferiore ai 17°C non permette all’acetica di svilupparsi.
Altro modo per evitare problematiche di questo genere utilizzare assieme al lievito anche dei nutrienti per quest’ultimo i quali aiutano a velocizzare la fermentazione e renderla più stabile, quest’anno vorrei provare ad utilizzarli per vedere i risultati.
Comunque ti consiglio di provare ad imbottigliare ugualmente l’idromele e lasciarlo qualche mese a maturare in bottiglia con una rifermentazione anche leggera, non è detto che il prodotto migliori nettamente. In caso contrario può sempre farne dell’aceto.
Ciao, nel caso volessi aromatizzarlo con delle spezie, in che momento e in quale quantità andrebbero aggiunte?
Ciao, onestamente non ho mai provato ad aromatizzare l’idromele con delle spezie. Se vuoi approfondire ti consiglio di guardare uno dei libri di cui parlo in questo articolo. Troverai sicuramente tutte le risposte che cerchi.
Buongiorno, articolo molto interessante e scritto in maniera molto chiara; la mia domanda è: dove posso trovare un calcolatore che mi dia la quantità di acqua e miele a seconda del grado alcolico desiderato e che tenga conto dell’attenuazione del lievito?
Ciao, allora ti lascio il link a questo sito che è molto comodo per fare calcoli e previsioni per alcool, zuccheri ecc.
Mentre per il rapporto di miele e acqua in base al grado alcolico desiderato fai una prova. Misceli il miele e l’acqua segnando le quantità di entrambi e misuri lo zuccheri presente con un rifrattometro o un densimetro. A questo punto sai quanti grammi(di miele) su litro(d’acqua) servono per arrivare ad un determinato quantitativo di zuccheri nel mosto e il gioco e fatto.
Sul sito che ti ho segnalato puoi inserire l’alcool potenziale e ti restituisce il grado zuccherino necessario, l’attenuazione del lievito dovrai calcolarla te e considera che ci possono essere degli zuccheri residui a fine fermentazione.
Spero di essere stato d’aiuto.
Dici che questa formulata sia sbagliata??
miele [kg] = Ga × 24,5 × Qs × l / 10000 dove:
Ga = gradazione alcolica desiderata
24,5 = numero fisso per il miele
Qs = quantità di zucchero residuo
l = volume del liquido, espresso in litri
La quantità di zucchero residuo Qs determinerà l’intensità della sensazione dolce nell’idromele finito.
Tipo di idromele Qs g/l
Molto secco 3-6
Secco 7-10
Demi-Sec 10-20
Dolce 20-40
Liquoroso
Buongiorno,
chiedo scusa ma non riesco a capire il senso della formula.
Cosa vuoi trovare?
Buongiorno, domanda sulla rifermentazione in bottiglia : volendo aggiungere miele, anziché zucchero, quanto ne dovrei aggiungere
Per avere un idromele frizzante ma non troppo?
Ciao, io consiglio di usare lo zucchero così sei sicuro che gli lieviti lo fagocitano tutto. Per un idromele frizzante tipo una birra dai 3 ai 6 grammi litro di zucchero possono andare mentre se vuoi usare il miele devi metterne un po’ di più.
Comunque se vuoi un consiglio prova a usare in alcune bottiglie zucchero e in alcune miele con con diverse dosi tipo 3g 4,5g e 6g, così capisci l’effetto che può avere e per la prossima volta sai già quello che ti aggrada di più.
Da qualche anno mi sono appassionato all’idromele, la bevanda alcolica più antica del mondo. Per ora sto assaggiando quei pochi che si trovano in Italia, In Piemonte e Valle D’Aosta hanno provato a farlo con la Melata di bosco ed è una variante che mi incuriosisce molto. Ho un amico enologo che ha fatto e imbottigliato qualcosa (anche lui con un apicoltore) con risultati decenti. Affascinante, come mi calmo col vino, proverò questa emozione..appena possibile.
Sei sicuro che i grammi siano corretti per il mangrove jack’s? Leggendo la guida sul loro sito mi sembra che ne serva di piu.
Ciao Fabrizio,ho semplicemente fatto un rapporto con le dosi della bustina basati su quelle in base al lievito che utilizzi.
Ciao, ho cercato di seguire la ricetta con la massima attenzione. Ho cominciato a fermentare a fine ottobre e ho imbottigliato a fine anno. Assaggiato ad inizio mese il il prodotto finale ha un tenore alcolico di circa 5-6°, ma colore quasi completamente trasparente e sapore estremamente blando. Sembra quasi annacquato. Sono sicuro di aver usato le dosi raccomandate. Quale potrebbe essere la causa?
Ciao, dipende molto dal miele che utilizzi. Per esempio con l’acacia otterrai un prodotto più delicato mentre con il castagno molto più intenso con punte amare e astringenti. Inoltre più miele su litro di acqua utilizzi più l’idromele viene saporito.
Comunque nei prossimi mesi aggiornerò la guida visto che l’anno passato ho seguito un corso che mi ha chiarito parecchi concetti.