In questo articolo andremo a vedere come produrre dell’idromele tranquillamente a casa tua. Comincerò elencandoti tutto il necessario per fare l’idromele, dagli ingredienti all’attrezzatura. Andremo quindi a vedere i passaggi principali per produrre la tua bottiglia di idromele.
Prima di cominciare qualche precisazione.
Se ti trovi in questa pagina probabilmente sai già cos’è l’idromele in caso contrario l’idromele è una bevanda alcolica derivata dalla fermentazione alcolica di una soluzione composta da acqua e miele.
Inoltre ci tengo a precisare che il mondo dell’idromele è piuttosto ampio, infatti esistono diverse tipologie di idromele. Ti potrai imbattere in bottiglia di idromele con gradazioni alcoliche molto elevate, pari ad un passito, ed altre paragonabili alla birra. Inoltre anche i sapori possono essere molto differenti si passa dal dolce al secco e dal fermo all’effervescente.
Per di più partendo dalla base di acqua e miele si possono sviluppare un’infinità di aromatizzazioni dell’idromele tramite l’aggiunta di frutta, erbe aromatiche e spezie.
Insomma c’è da divertirsi.
Pre approfondire l’argomento leggi “I migliori libri sull’Idromele”.
Ricetta per l’idromele
La ricetta che andremo a vedere assieme è secondo me una delle migliori per entrare nel mondo dell’idromele fatto in casa. Infatti produrremo un idromele di medio-basso tenore alcolico, (tra il 5% e il 7%) con un sapore semi-secco e senza aromatizzazioni.
Perchè è la ricetta ideale per partire? Perchè con questa ricetta si va a produrre un idromele con caratteristiche intermedie dalle quali iniziare al fine di trovare le dosi perfette per creare l’idromele più adatto a te.
Come fare l’idromele
La scelta del miele
Prima di passare alla preparazione dell’idromele c’è da scegliere la tipologia di miele che si vuole utilizzare. Infatti il tipo di miele che andrai ad usare conferirà aromi e profumi tipici di esso. Se per esempio si utilizzasse un miele di castagno, con sapore molto forte e retrogusti amarognoli, si otterrà un idromele con queste caratteristiche. Al contrario con un miele d’acacia si andrebbe a produrre un idromele molto delicato.
Quindi quale tipo di miele scegliere? La risposta è semplicemente quello che più ti piace, io uso il miele delle mie api in particolare sto utilizzando un miele di tiglio, che ha un sapore fresco e balsamico.
Se vuoi conoscere i principali tipi di miele prodotti in Italia leggi questo articolo.
Importante oltre alla tipologia del miele è la qualità, infatti sono da evitare i mieli commerciali. Ti conviene ricercare apicoltori nella zona in cui vivi dai quali è possibile acquistare anche formati de da 5kg o 10kg con conseguente risparmio sul prodotto.
Passiamo alla fase operativa, una volta scelto il miele si prepara l’attrezzatura.
Attrezzatura e ingredienti per l’idromele
La ricetta che andremo a vedere è per la preparazione di 5L di idromele. Ovviamente se se ne vuole produrre di più o di meno basta utilizzare le dovute proporzioni.
Puoi trovare tutta l’attrezzatura necessaria per la produzione dell’idromele nella pagina Attrezzatura Idromele.

Gli attrezzi necessari sono:
- fermentatore
- rifrattometro o densimetro
- termometro a immersione
Gli ingredienti necessari sono:
- 1kg di miele
- 4,3 litri d’acqua (io vivo in montagna e uso l’acqua del rubinetto perchè è ottima, in caso contrario consiglio di acquistarla)
- lievito per idromele
Un consiglio per quanto riguarda il fermentatore. Per cominciare a lavorare con idromele è bene leggere il più possibile e informarsi ma l’esperienza è il modo migliore per imparare.
Infatti io consiglio sempre, sopratutto agli inizi, di fare tante micro fermentazioni per trovare il metodo di lavoro migliore per i propri gusti.
Quindi ti consiglio di comprare più fermentatori da 5/12 litri e sperimentare contemporaneamente diverse tecniche. Il problema è trovare dei fermentatori di piccole dimensioni ad un buon prezzo, io quindi ho deciso per il fai da te.
Per esempio io ho io acquistato 5 secchielli in plastica alimentare con coperchio ermetico, 5 gorgogliatori e 5 rubinetti. Dopodiché ho semplicemente forato il coperchio e il secchio della giusta misura e ho inserito rispettivamente gorgliatore e rubinetto.
Dopo le sperimentazioni e trovata la giusta ricetta potrai passare a fermentatori di dimensioni maggiori e magari pure d’acciaio inox, sicuramente la soluzione migliore quando si lavora con i fermentati.
PErfettPassiamo alla preparazione vera e propria.
Fasi della preparazione
Fase 1
Prendere il fermentatore e versarci i 4,3 litri d’acqua. Per agevolare la miscelazione con il miele portare l’acqua a 35/40°C.
Fase 2
Miscelare 1 kg di miele assieme all’acqua precedentemente preparata nel fermentatore. Se il miele è cristallizzato scaldarlo a bagno-maria in acqua calda fino al suo completo scioglimento e successivamente versarlo nel fermentatore.
In questa fase è possibile riscaldare il miele a 60°C per 20/25 min, questo processo va ad eliminare possibili proliferazioni batteriche nell’idromele. Non è comunque obbligatorio effettuare questo passaggio. Il mio consiglio è quello di fare due fermentazioni parallele in una scaldando il miele e nell’altra no.

In questo modo si può valutare la strada che più si preferisce. Oltre a scaldare il miele per “pastorizzarlo” è possibile utilizzare le la solfitazione.
Fase 3
Ora abbiamo il nostro mosto di acqua e miele ben miscelato. A questo punto ci serviamo di un rifrattometro o di un densimetro per misurare la quantità di zucchero presente nel mosto e segnamo il valore ottenuto.
Nel mio caso ho ottenuto un valore pari a 17 °Brix i quali equivalgono a una densità 1070 g/l. L’alcool potenziale del mosto si aggira intorno ai 9,3% vol.
Leggi quest’articolo per approfondire il calcolo degli zuccheri in un mosto.
Fase 4
Effettuata la misurazione non ci resta che inoculare il lievito per idromele nel mosto. Preleviamo un bicchiere della miscela di acqua e miele la portiamo a 40°C circa.
Successivamente aggiungiamo il lievito in quantità descritta nella bustina, nel mio caso basta 1g per 5 litri di mosto.
Misceliamo con cura il lievito nel bicchiere per una decina di minuti.
Lasciamo quindi che il lievito si attivi aspettando ancora una decina di minuti quindi versiamo il tutto nel fermentatore mescolando con cura.

Fase 5
Ora bisogna solo chiudere il fermentatore e applicare il gorgogliatore, precedentemente riempito, sul coperchio.
Da questo momento è in atto la fermentazione.
Puoi trovare tutte le attrezzature descritte precedentemente nella pagina Attrezzatura Idromele.
Fase di fermentazione
Dopo aver preparato il mosto e aver chiuso il fermentatore inizia una fase di attesa e controllo.
Prima di tutto va scelto il posto adatto dove posizionare l’idromele, bisogna trovare un luogo lontano da fonti di calore e dalla luce solare diretta con una temperatura che si aggira tra i 15°C e i 25°C.
Posizionato il fermentatore si inizierà a vedere il gorgogliatore espellere bolle di CO2, questo processo può iniziare dopo un giorno o anche dopo una settimana.
Quindi non preoccuparti se non vedi subito il fermentatore gorgogliare abbi solo l’accortezza di controllare che sia tutto chiuso perfettamente.
A questo punto la fermentazione è partita e l’idromele borbotta, non ti resta che aspettare e controllare.
Vedrai che il ritmo di espulsione di CO2 del gorgogliatore si velocizzerà questo vuol dire che il lievito si sta riproducendo e si sta nutrendo di sempre più zuccheri trasformandoli in alcool e rilasciando CO2.
Ora si passa alla fase di monitoraggio.
In questa fase non hai nulla da fare se non misurare col rifrattometro (o col densimetro) la diminuzione degli zuccheri nel tempo, e per che no, assaggiare come si evolve il sapore dell’idromele.
Conoscere la velocità di riduzione degli zuccheri durante la fermentazione permette di valutare quando la fase di massimo vigore finisce e inizia una seconda fase più lenta.
Quando si nota questo rallentamento è possibile eseguire un travaso che permette di eliminare le fecce presenti sul fondo del fermentatore.
Vuoi approfondire i vari procedimenti per fare l’Idromele leggi “I migliori Libri sull’Idromele”
Travaso dell’idromele
L’idromele viene quindi travasato in un altro fermentatore per finire il processe fermentativo.
Alcuni in questa fase preferiscono travasare l’idromele in una dama di vetro provvista di gorgogliatore così da ridurre la superficie di contatto con l’aria del mosto. Io travaso in un fermentatore uguale al primo se non nello stesso ben lavato e sanitizzato.
Dopo il travaso si attende che la fermentazione giunga al termine, questo lo si può capire in due modi:
- il fermentatore smette di gorgogliare
- misurando lo zucchero presente nel mosto dopo un discreto intervallo di tempo questo non presenta diminuzioni
Inoltre in questa fase l’idromele comincerà anche a diventare limpido ed è quindi pronto per essere imbottigliato.
La fermentazione dell’idromele può variare in base a temperatura, tipologia di miele utilizzata e varietà di lievito scelta. Però diciamo che può durare da alcune settimane ad un paio di mesi massimo.
Imbottigliamento e affinamento in bottiglia dell’idromele
In questa fase dovrai munirti di apposita tappatrice, di bottiglie adeguate e dei tappi. Molto importante lavare con cura le bottiglie.
Io consiglio vivamente di utilizzare tappi a corona (quelli della birra per intenderci) i quali sono più puliti ed economici rispetto al sughero.
Prima di imbottigliare bisogna decidere se si vuole un idromele fermo o frizzante. Nel primo caso, ovvero un idromele fermo, si imbottiglia l’idromele e fine fermentazione e si tappa. Mentre per ottenere un idromele frizzante (io lo preferisco) si esegue la rifermentazione in bottiglia nella quale viene aggiunto dello zucchero all’idromele che poi viene imbottigliato.
Cosi facendo la CO2 che si crea dalla fermentazione in bottiglia rimane “intrappolata” nell’idromele donando l’effervescenza desiderata. In tabella si possono vedere le quantità di zucchero e le bottiglie da utilizzare in base all’effervescenza che si vuole ottenere, io consiglio 2/4g litro.
Fermo/mosso | Frizzante | Spumante | |
---|---|---|---|
Dosaggio zucchero [g/l] | 2 | 4-8,5 | 12-20 |
Pressione [atm] | 1 | 1,5-2,8 | 4-6 |
Tipi di bottiglia | Tutte | Birra | Spumate |
Finito di imbottigliare si ripone l’idromele in un luogo fresco e lontano dalla luce, una cantina è l’ideale.
Si aspetta quindi un paio di mesi per far avvenire la rifermantazione e per l’affinamento. Quando l’idromele sarà perfettamente limpido è ora di sbocciarlo.
Anche nel caso in cui si decidesse di produrre un idromele fermo e bene aspettare uno o due mesi per lasciar affinare il prodotto.
Le prime volte che si imbottiglia io consiglio di sperimentare ovvero provare a imbottigliare qualche bottiglia senza la rifermentazione e altre con dosi di zucchero differenti. In questo modo potrai valutare ciò che preferisci.
Kit per l’idromele pronto all’uso
Una soluzione semplice per entrare nel mondo dell’idromele fai da te è acquistare un kit già pronto all’uso, mi permetto di segnalarti il seguente disponibile su Amazon.
Sono disponibili 3 kit differenti con i quali potrai produrre una quantità pari a 3,8 litri di idromele:
- dolce
- semi-dolce
- secco
- il miele
- fermentatore in vetro con gorgogliatore
- busta di lievito
- correttore di acidità e nutrienti per lievito
- tubo per travaso e imbottigliamento
- tappi e capsulatrice
- termometro digitale
- istruzioni in italiano
Insomma c’è tutto il necessario fare a casa le tue prime bottiglie di idromele.
Devo dire che per avvicinarsi all’idromele questi Kit sono perfetti, con una spesa minima si acquista la base per imparare il processo produttivo dell’idromele.
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Ho seguito pedissequamente il procedimento in questione ho usato il miele millefiori che quello di arancia. Dopo il travaso e a distanza do otto mesi il prodotto ha un piccolo gusto acidulo poteste indicarmi innanzitutto il perché , affinché non possa più in seguito commettere lo stesso errore , e poi come poter rimediare senza dover buttare via tutto. Vi ringrazio anticipatamente
Buongiorno,
allora le cause posso essere molteplici, otto mesi di fermentazione sono molti ed è possibile che nella fase finale, con una fermentazione molto lenta, si sia innescata l’acetica che causa appunto la produzione dell’acido acetico.
Per evitare ciò è meglio monitorare spesso gli zuccheri residui durante la fermentazione (tramite in rifrattometro) e quanto questi restano stabili imbottigliare, inoltre anche una temperatura inferiore ai 17°C non permette all’acetica di svilupparsi.
Altro modo per evitare problematiche di questo genere utilizzare assieme al lievito anche dei nutrienti per quest’ultimo i quali aiutano a velocizzare la fermentazione e renderla più stabile, quest’anno vorrei provare ad utilizzarli per vedere i risultati.
Comunque ti consiglio di provare ad imbottigliare ugualmente l’idromele e lasciarlo qualche mese a maturare in bottiglia con una rifermentazione anche leggera, non è detto che il prodotto migliori nettamente. In caso contrario può sempre farne dell’aceto.
Ciao, nel caso volessi aromatizzarlo con delle spezie, in che momento e in quale quantità andrebbero aggiunte?
Ciao, onestamente non ho mai provato ad aromatizzare l’idromele con delle spezie. Se vuoi approfondire ti consiglio di guardare uno dei libri di cui parlo in questo articolo. Troverai sicuramente tutte le risposte che cerchi.
Buongiorno, articolo molto interessante e scritto in maniera molto chiara; la mia domanda è: dove posso trovare un calcolatore che mi dia la quantità di acqua e miele a seconda del grado alcolico desiderato e che tenga conto dell’attenuazione del lievito?
Ciao, allora ti lascio il link a questo sito che è molto comodo per fare calcoli e previsioni per alcool, zuccheri ecc.
Mentre per il rapporto di miele e acqua in base al grado alcolico desiderato fai una prova. Misceli il miele e l’acqua segnando le quantità di entrambi e misuri lo zuccheri presente con un rifrattometro o un densimetro. A questo punto sai quanti grammi(di miele) su litro(d’acqua) servono per arrivare ad un determinato quantitativo di zuccheri nel mosto e il gioco e fatto.
Sul sito che ti ho segnalato puoi inserire l’alcool potenziale e ti restituisce il grado zuccherino necessario, l’attenuazione del lievito dovrai calcolarla te e considera che ci possono essere degli zuccheri residui a fine fermentazione.
Spero di essere stato d’aiuto.
Dici che questa formulata sia sbagliata??
miele [kg] = Ga × 24,5 × Qs × l / 10000 dove:
Ga = gradazione alcolica desiderata
24,5 = numero fisso per il miele
Qs = quantità di zucchero residuo
l = volume del liquido, espresso in litri
La quantità di zucchero residuo Qs determinerà l’intensità della sensazione dolce nell’idromele finito.
Tipo di idromele Qs g/l
Molto secco 3-6
Secco 7-10
Demi-Sec 10-20
Dolce 20-40
Liquoroso
Buongiorno,
chiedo scusa ma non riesco a capire il senso della formula.
Cosa vuoi trovare?
Buongiorno, domanda sulla rifermentazione in bottiglia : volendo aggiungere miele, anziché zucchero, quanto ne dovrei aggiungere
Per avere un idromele frizzante ma non troppo?
Ciao, io consiglio di usare lo zucchero così sei sicuro che gli lieviti lo fagocitano tutto. Per un idromele frizzante tipo una birra dai 3 ai 6 grammi litro di zucchero possono andare mentre se vuoi usare il miele devi metterne un po’ di più.
Comunque se vuoi un consiglio prova a usare in alcune bottiglie zucchero e in alcune miele con con diverse dosi tipo 3g 4,5g e 6g, così capisci l’effetto che può avere e per la prossima volta sai già quello che ti aggrada di più.
Da qualche anno mi sono appassionato all’idromele, la bevanda alcolica più antica del mondo. Per ora sto assaggiando quei pochi che si trovano in Italia, In Piemonte e Valle D’Aosta hanno provato a farlo con la Melata di bosco ed è una variante che mi incuriosisce molto. Ho un amico enologo che ha fatto e imbottigliato qualcosa (anche lui con un apicoltore) con risultati decenti. Affascinante, come mi calmo col vino, proverò questa emozione..appena possibile.
Sei sicuro che i grammi siano corretti per il mangrove jack’s? Leggendo la guida sul loro sito mi sembra che ne serva di piu.
Ciao Fabrizio,ho semplicemente fatto un rapporto con le dosi della bustina basati su quelle in base al lievito che utilizzi.