Oggi ti parlerò della mela cotogna, un frutto non molto conosciuto ma che sta avendo un picco di notorietà grazie alle sue qualità uniche.
In questo articolo ti descriverò:
- le caratteristiche di questo frutto
- come coltivare un albero di cotogno
- come utilizzare la cotogna
Infine ti elencherò alcune delle varietà più conosciute, e scoprirai alcune ricette a base di mela cotogna.
Prima di iniziare però mi preme precisare un concetto che a molti non è noto, la “mela” cotogna non è un varietà di melo!
Le mele infatti fanno parte del genere Malus mentre le cotogne del genere Cydonia.
La cotogna viene comunemente chiamata mela cotogna, o in alcuni casi pera cotogna, a causa della forma che può assumere il frutto, appunto di una mela o di una pera. Per fare i pignoli il modo corretto di chiamare la cotogna in base alla forma del frutto è cotogna maliforme o piriforme.
Quindi la cotogno è una pianta a sè e in questo articolo ti parlerò di lei.

Mela cotogna o Pera cotogna
Appartenente alla famiglia delle Rosacee, della quale fanno parte molte piante da frutto tra cui melo, pero, pesco, albicocco e altre, il cotogno è un bellissimo albero che produce appunto le cotogne.
Il frutto del cotogno si presenta come un pomo giallo dorato ricoperto di una leggera peluria. A piena maturazione la cotogna emana un intenso aroma e la peluria risulta facilmente rimovibile. Le dimensioni del pomo possono essere molto differenti in base alla varietà di cotogno, con pezzature che passano da 100 grammi fino a più di mezzo chilo. Posseggo una pianta di cotogno, varietà Gigante di Vrania, che arriva ad avere frutti che pesano più di 600g!
La pianta è molto rustica e di medie dimensioni, può arrivare a 7 metri ma solitamente non supera i 3, con una forma globulosa ed un tronco contorto di colore scuro. Il portamento di quest’albero rende il cotogno molto apprezzato come pianta ornamentale nei giardini. Inoltre ha una stupenda fioritura primaverile mentre in autunno i frutti maturi di tonalità giallo acceso donano colore a qualsiasi terreno. Anche in inverno, sebbene spoglia, la pianta di cotogno risulta molto piacevole alla vista grazie alle forme contorte dei rami.

Le foglie sono caduche, ampie di forma ovata, di un colore verde scuro e leggermente ricoperte di peluria. I fiori, ermafroditi, sono grandi e solitari, internamente bianchi ed esternamente velati di un color rosa chiaro.
Il frutto del cotogno non si consuma fresco, infatti oltre a essere molto duro ha un sapore acido e astringente il che lo rende poco piacevole al palato ma non ti preoccupare, una volta cotta la cotogna cambia completamente sapore.
In realtà esistono delle varietà di cotogno che si possono mangiare fresche ma sono molto difficili da scovare. Nel 2018 ho piantato una varietà di cotogno da consumo fresco e quest’anno produrrà i suoi primi frutti, mi è stato assicurato che è buonissimo, appena assaggiato ti farò sapere com’è.
Coltivazione della mela cotogna
Il cotogno è un albero da frutto semplice da coltivare infatti è molto rustico, difficilmente si ammala e una volta sviluppato non necessita di grandi attenzioni.
La pianta di cotogno non ha particolari esigenze climatiche, vegeta bene in tutta la fascia temperata anche se dà il meglio di se nell’area meridionale. In base alla zona e all’andamento della stagione la fioritura avviene tra aprile e maggio. Per aumentare la produttività del cotogno è consigliabile avere due piante di specie diverse nella stessa zona per migliorare l’impollinazione.
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Quest’albero dalle radici superficiali predilige terreni freschi, fertili e leggermente acidi, non sopporta terreni troppo calcarei. Inoltre il cotogno ama le posizioni in pieno sole e pur non essendo una pianta che necessita di molta acqua va comunque aiutato tramite irrigazione in caso di estati particolarmente secche.
La messa a dimora si effettua nel periodo di dormienza che va da fine autunno ad inizio primavera. Si pratica un buco nel terreno profondo 60/80 cm e largo altrettanto, lo si riempie con del concime (letame maturo o dello stallatico) e si pone all’interno la pianta stando attenti a non mettere a contatto le radici al concime. Successivamente si riempie i buco con la terra tenendo la pianta diritta e senza metterla troppo in profondità. Infine bagnare abbondantemente.
La pianta del cotogno può essere lasciata crescere in forma libera infatti entrerà in produzione naturalmente.
La potatura è ridotta al minimo, il cotogno è una pianta che mal sopporta i tagli, sarà quindi sufficiente eliminare i getti basali che salgono dal terreno, e rimuovere i rami secchi. Non si pratica la curvatura dei rami che in questa pianta ha l’effetto di ridurre la produttività.
La mia esperienza
Da qualche anno ormai coltivo mele, pere e altri alberi da frutto tra i quali anche il cotogno e quest’ultimo è veramente il più facile da coltivare. L’unica vera attenzione è durante il primo anno di messa a dimora nel quale la pianta ha bisogno di un’irrigazione più accurata ma dopo di che risulta un albero completamente autonomo.
Le uniche operazioni che svolgo per la cura del cotogno sono una leggera potatura durante l’inverno per rimuovere rami secchi e succhioni e annaffiare in caso di estrema siccità. Per il resto lascio che la pianta si sviluppi naturalmente anche perchè è una albero che entra in produzione molto in fretta in maniera autonoma.
Ecco le forbici da potatura che uso nel frutteto
Come usare la Cotogna
In cucina gli utilizzi della mela cotogna sono molteplici.
- Confettura: come per qualsiasi frutto si la cotogna si può usare per preparare delle deliziose confetture, non c’è bisogno di aggiungere pectina.
- Cotognata: ricetta famosissima a base di cotogne e zucchero, si ottiene una specie di marmellata “dura” che si mangia da sola come caramelle.
- Addensante per confetture: aggiungere della cotogna alle vostre confetture aiuta ad addensarle.
- Cotogna cotta al forno con miele o zucchero
- Torta di Cotogne: variante della torta di mele, attenzione che le cotogne impiegano più tempo delle mele a cuocere.
Oltre che in cucina la cotogna veniva utilizzata per profumare gli indumenti, infatti in autunno si può mettere una cotogna nell’armadio o nei cassetti dei vestiti.
Cotogna nel Sidro
Un altro utilizzo che possono avere le cotogne è per la produzione del sidro. Anche per questo motivo mi sono avvicinato alle cotogne perché incuriosito da poterlo utilizzare per produrre del sidro. In questi anni sto trovando il dosaggio giusto per bilanciare i sapori forti delle cotogne nel mosto e ci sono vicino.
In commercio esisto tipi di sidro fatti interamente oppure alcune tipologie di sidro di mela con aggiunta di cotogne le quali sono utilizzate in percentuali modeste per conferire acidità, tannini e aroma al sidro.
Se vuoi approfondire le dinamiche della produzione del sidro leggi anche:
Varietà di cotogna
Esistono parecchie varietà di cotogne in tutto il mondo differenti per forma dimensione e con caratteristiche di gusto differenti.
Ecco alcune delle varietà più conosciute:
- Del Portogallo
- Champion
- Tencara
- Ekmek
- Gigante di Vrania
- Lescovatz
Io posseggo le prime cinque dell’elenco e sebbene abbiano tutte un sapore molto simile ci sono delle differenze abbastanza spiccate tra alcune varietà.
La cotogna Champion e Del Portogallo sono ottime per conserve e per la cotognata, mentre la Tencara e la Ekmek sono più profumate, fruttate e più morbide oltre che pre conserva e cotognata sono buone pure cotte al forno e da usare nelle torte.
Mi permetto di sconsigliarti la Gigante di Vrania per due motivazioni, la prima è per la pezzatura troppo elevata dei frutti che li rendono scomodi da lavorare, la seconda è che è la varietà meno saporita di quelle elencate. Ho notato questa differenza di sapore facendo diverse confetture e quella fatta con la Gigante di Vrania risultava molto meno saporita. Mentretutte le altre sono risultate ottime!
Inoltre esistono delle varietà da consumare fresche, che come ti dicevo prima sono difficili da trovare, ma se ti interessa una varietà la puoi trovare qui. Quest’anno assaggerò per la prima volta questa varietà di cotogno volto al consumo fresco e ti farò sapere che ne penso.
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Ricette con le Cotogne
Cotognata
Una delle ricette più conosciute a base di cotogne è senza dubbio la cotognata. Molto semplice da eseguire questo dolce esalta tutte le caratteristiche e i sapori della cotogna.

La cotognata è molto diffusa in Spagna, Portogallo e in Italia. Questo dolce è sostanzialmente una confettura a pasta compatta e soda. La cotognata può essere servita da solo, in accompagnamento a carni e formaggi e fatto a cubetti è un delizioso sostitutivo delle caramelle gommose.
Ma ora andiamo a vedere come si cucina!
Ingredienti
- Cotogne 1,5 kg che diventeranno 1 kg nette
- 600 g di zucchero
- un bicchiere d’acqua 200ml
Fase 1
Pulire le cotogne sbucciandole e rimuovendo il torsolo tagliarle a cubetti e farli bollire con un bicchiere d’acqua a fuoco lento per 30 min.
Le cotogne sono molto dure consiglio di sbucciarle con un pelapatate e rimuovere con attenzione il torsolo.
Fase 2
Aggiungere lo zucchero e continuare a far bollire il tutto a fuoco lento per 30/45 min.
A fine cottura è possibile utilizzare un frullatore ad immersione per rendere la cotognata più cremosa.
Fase 3
Versare il contenuto ancora caldo uno o più stampi in modo da ottenere uno o più lingotti du circa 2cm di altezza.
Fermandosi alla fase 3 e mettendo il contenuto in dei vasetti precedentemente sterilizzati anziché negli stampi si otterrà la marmellata di cotogne.
Fase 4
A questo punto bisogna far asciugare la cotognata per ottenere la classica consistenza soda quindi abbiamo due possibilità:
- inserire lo stampo nel forno ventilato a 40/60 °C per alcune ore (almeno 6) fino al raggiungimento della consistenza desiderata.
- in giornate secche e calde è possibile far asciugare la cotognata all’aria aperto, coperta da un panno e non a sole diretto, rigirandola di tanto in tanto. Lasciare asciugare per 2/3 giorni
Fase 5
Una volta raggiunta la giusta consistenza servire con piatti a base di carne o formaggi, o come dessert.
Confettura di Cotogne
Per ottenere la confettura di cotogne seguire la ricetta della cotognata e fermarsi alla Fase 3 e quindi invasettare. La confettura di cotogne non ha bisogno dell’aggiunta di pectina perché è già molto presente nella cotogna stessa. Quindi si otterrà una confettura compatta naturalmente.
L’alto contenuto di pectina nelle cotogne rende questo frutto un addensante naturale, si più della cotogna alle vostre confetture per renderle più dense.
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